A.S.C.E.
Associazione Sarda Contro l’Emarginazione
Una trentina di persone hanno preso parte al presidio di solidarietà con il Popolo Kurdo che si è svolto nella mattinata di oggi di fronte alla prefettura di Cagliari., a seguito dell’eccidio compiuto da terroristi dell’ISIS, a Suruc, dove trenta giovani sono stati uccisi e altri cento feriti alcuni in modo grave, Una delegazione è stata ricevuta dalla Signora Contu (Capo di Gabinetto del Prefetto), a cui è stata consegnata una lettera (che qui si allega) per il Prefetto, il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro degli Esteri. La dottoressa Contu, visti i suoi incarichi di lavoro presso la Croce Rossa si è dimostrata informata ed interessata all’argomento e si è impegnata a far pervenire a chi di dovere le richieste della delegazione: che possono essere così riassunte: Il Governo italiano deve intervenire nelle opportune sedi perché l’autogoverno del Rojava (l’area geografica in cui si resiste a ISIS) non sia spezzata, visto che si tratta di un’esperienza di convivenza democratica che tende emancipazione da governi neofeudali e dispotici di un popolo composto da più etnie. Il PKK deve uscire dalle liste nere del terrorismo visto che è un partito democratico sostenuto in grande misura dal popolo kurdo e dalle diverse etnie che vivono in Kurdistan. Il Governo italiano deve premere perché lo stato turco liberi tutti i prigionieri politici e il leader riconosciuto del PKK Signor Ocalan. La liberazione dei prigionieri politici e del Signor Ocalan deve andare di pari passo con il processo di pace fra il governo turco e il popolo kurdo. Deve far sì che il governo turco ponga fine alle sue azioni di accondiscendenza e complicità con i terroristi dell’ISIS, e per fare questo deve invertire la rotta dell’islamo-fascismo che ha intrapreso. Deve adoperarsi per l’apertura di un corridoio umanitario che permetta alle merci e alle persone che vogliono portare il loro aiuto alle martoriate popolazioni di raggiungere il Rojava. Infine riveda le proprie politiche di in tema di fornitura di armi che, in particolare in mano turca rischiano, pur essendo la Turchia membro della NATO, di arrivare proprio nelle mani dell’ISIS. La dottoressa Contu, come detto, si è impegnata a far pervenire le nostre richieste al Governo Italiano, e qui, termina il suo compito. Rimane quello nostro: quello di vigilare e ripensare le strane alleanze che il nostro governo, formalmente democratico, stringe per il mondo. Da un lato, ufficialmente proclamando di voler combattere l’ISIS e dall’altro, alleandosi con Paesi che questa organizzazione appoggiano e foraggiano, permettendole di operare nel suo folle delirio di assassinio. Cagliari, 22 luglio 2015
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