Gli “apprendisti stregoni” devono intervenire di quando in quando allorchè le terribili loro creature sbordano dai confini assegnatili . Il Kurdistan iracheno , in via di riconoscimento ufficiale da parte di Israele , deve conservare i “suoi” confini perchè è già sotto tutela occidendale e non può cedere i ricchi giacimenti di petrolio ai jihadisti dello Stato Islamico (IS) che controlla già ingenti risorse dell’oro nero (precedentemente di proprietà siriana) d’intesa ovviamente con le multinazionali del petrolio .
I “bombardamenti umanitari” vanno intesi , non certo per salvare Assiri , Cristiani Caldei , Turcomanni , Yezidi , Sciiti , Alawiti … la cui esistenza è stata messa in crisi proprio dai combattenti del Califatto made in CIA come il suo capo Abu Bakr al-Baghdadi , più conosciuto in ambiente spionistico come Simon Elliot in ottimi rapporti , secondo Snowden , con il Mossad .
I bombardamenti umanitari vanno intesi invece , come osserva Pier Francesco Zarcone come “meri bombardamenti tattici sulla linea di demarcazione del Kurdistan iracheno ,la cui integrità è fondamentale nel progetto statunitense di spartizione dell’Iraq ,al pari della costituzione di un’entità sunnita”( che il sottoscritto preferirebbe definire salafita).
Bombardamenti che non intendono perciò intaccare il potere che il Califatto ha conquistato tra la Siria , l’Iraq , l’Iran (ora seriamente minacciato) . Né intendono proteggere i Curdi siriani e neanche ciò che rimane dell’Iraq . Che la “comunità occidentale” persista nel mantenimento del PKK nella lista delle organizzazioni terroriste dopo che i suoi combattenti hanno difeso strenuamente le popolazioni assediate assieme ai Peshmerga la dice lunga su quanta assistenza potrà avere il Rojava in Siria con i suoi 50:000 profughi con una terrificante emergenza umanitaria (mancano medicine ,alimenti , acqua …ogni giorno numerosi bambini muoiono per disitratazione) .
Lo Stato Islamico potrà ricevere ancora qualche saltuario attacco militare ma sarà di facciata perchè è e sarà un alleato fondamentale dell’occidente come centro di una jihad globale contro l’Iran sciita , contro la Russia e in prospettiva contro la Cina . Si pensi alle minoranze islamiche (20 milioni di persone) da “accendere” in Russia nel Volga , negli Urali , nel Daghestan , in Cecenia . Anche la Cina ha una minoranza islamica rilevante (10 milioni) nel Xinjang (gli uiguri che hanno consistenti relazioni fuori dai confini cinesi) .
Da approfodire . Ma certo lo Stato Islamico è parte del tentativo di strangolamento del capitalismo occidentale non solo del vicino e medio Oriente ma anche della Russia e direi anche dei Brics
Antonello Boassa
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