Sono perplesso, come spesso mi capita quando leggo di rom. Anche qui c’è qualcosa che non quadra.
Il quotidiano on line “Linkoristano.it” riferisce delle contestazioni del Sindaco di Arcidano verso i rom residenti e scrive che il Campo rom “si è trasformata in un rifugio per nomadi spesso con problemi di carattere giudiziario”.
Sono propenso a credere e comunque spero che non siano parole del primo cittadino ma piuttosto di un malaccorto cronista.
Infatti, dato che la parola rifugio, in questo contesto assume il significato di nascondiglio, mi chiedo se in questo paese sia cambiata la Legge a mia insaputa, visto che fino a ieri chiunque avesse avuto o stia avendo un problema simile non perdeva il diritto alla libera circolazione, quando un giudice (e non un Sindaco e tantomeno un cronista) non disponeva diversamente.
Ma, sopratutto, da cosa si vede se un cittadino ha o no dei problemi di carattere giudiziario?
Quando circoliamo, abbiamo forse l’obbligo di portarci appresso, oltre ad un documento di riconoscimento, anche un certificato dei carichi pendenti?
Ma la cosa più grave è indubbiamente la pretesa di ritenere lecito (cosa invece illecita) che un sindaco possa metter bocca sul diritto di ciascuno ad ospitare chi vuole.
Va considerato che visitare, frequentare o dimorare temporaneamente nel Campo sono diritti legittimi e che ciò non significa risiedervi (la residenza è data proprio dal comune quando deve essere data).
Illegittimamente quindi, il nostro sindaco dovrebbe intimare ai residenti di cacciare i loro eventuali ospiti (dubito che ne abbiano, visto che le casette sono di circa 42 metri quadrati).
Altrettanto illegittimamente dovrebbero scattare “provvedimenti sanzionatori, in applicazione del regolamento di gestione del campo”.
A tal punto devo osservare che lo stesso citato regolamento non è esente da critiche, in punta di diritto.
Particolarmente stupefacente (a mo di esempio) è la parte che tratta degli eventuali danni alle strutture da parte degli assegnatari e del risarcimento dovuto al comune dagli stessi responsabili del danno.
Ed ecco la precisazione: “nel caso in cui non sia possibile identificare i responsabili, il risarcimento sarà a carico di tutti i gruppi familiari presenti nel campo, mediante suddivisione dell’importo tra i vari nuclei”.
Ho grossi dubbi nel credere che il Prefetto abbia potuto avvallare simili astrusità, ancora di più nella parte che asserisce che il Sindaco “adotterà un’apposita ordinanza per evitare la sosta di nomadi nelle aree attigue al campo”.
Dato che parliamo di rom, che nomadi non sono, l’ordinanza potrebbe aver valore anche per loro?
Ed io che non sono nemmeno rom, potrei parcheggiare?
Mi chiedo se hanno ancora cambiato la Legge senza avvisarmi, dato che ho sempre saputo che non si possono prendere provvedimenti per etnia.
Restano sulla vicenda dei rom ancora molte incomprensioni ed è per questa ragione che chiederemo al Sindaco Cera di voler incontrare una nostra delegazione, quanto prima.
Antonello Pabis
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